venerdì 18 marzo 2011

La seconda guerra d'indipendenza

Nel 1852, Cammillo Benso conte di Cavour divent primo ministro del regno di sardegna. Inizia ad attirare le attenzioni delle potenze continentali sulla questione italiana. A nessun stato europeo interessava  la situazione del regno sabaudo, e cerca di accattivarsi le simpatie, e invia ambasciatori in tutta europa. Si ebbe una svolta importante con la guerra di Crimea. Riescie a portare la questione italiana all'attenzione di Napoleone III, ma rimane ancora indifferente. Cavour riescie a convincere l'imperatore francese mandando in Francia la donna più bella dello Stato Sabaudo, la contessa di Castiglione amante del re Vittorio Emanuele II e Napoleone III si invaghisce. Poi il primo ministro piemontese formalizza l'alleanza con un incontro segreto a Plombièrs.
Cavour inizia a spostare truppe sul confine sabaudo e le muove su e giù  per la linea, l'Austria cade in trappola e fa giungere un ultimatum a Torino, scaduto l'impero asburgico attacca e fa scattare la clausola del patto e costringe la Francia a intervenire. La seconda guerra d'indipendenza vede schierati da un lato la Francia e il Regno di sardegna e dall'altro l'Austria. Gli eserciti franco-piemontesi sconfiggono gli austriaci. Napoleone III abbandonò la guerra per il bilancio catastrofico successivo alla battaglia di Solferino e san Martino e avviò trattative con l'Austria con la quale firmò l'armistizio l'11 luglio 1859 a Villa franca di Verona. La Francia ottenne l'Austria che non voleva trattare con i piemontesi, la Lombardia con l'esclusione di Mantova.

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