mercoledì 2 febbraio 2011

LA VICENDA DI GIUSEPPE


Era una notte d’ inverno. Il proprietario di un negozio, di nome Giuseppe, sentì un rumore simile a quello di un oggetto che si rompe. Sospettoso, Giuseppe scende le scale. Fa appena in tempo di accendere la luce che tutto si oscura.
Il negozio di Giuseppe, nel quale vende dolci, era solamente una copertura: in realtà Giuseppe era noto come spacciatore e gangster della città.
La mattina seguente, l’ investigatrice Luzia, l’ ex fidanzata di Giuseppe, andò per sgridarlo per essersi fidanzato con un’ altra donna. Quando arrivò in pasticceria trovò Giuseppe con coltello infilato nella schiena. Luzia rinunciò ad odiarlo e decise di condurre un’ indagine per smascherare il colpevole.
Il primo indiziato fu Pita Giulio, la nuova fidanzata di Giuseppe. L’ investigatrice andò a trovare Pita Giulio per interrogarla. Arrivata a casa la invitò a seguirla al commissariato. Dopo ore e ore di discussione non si era ancora capito chi fosse realmente stato ad assassinare Giuseppe. Mentre Pita Giulio doveva restare alla centrale, Luzia tornò sul luogo del delitto. Lì trovò un uomo che fissava il corpo di Giuseppe mentre si leccava le labbra e gesticolava in modo strano. Luzia lo guardò in modo sospettoso e pensò:<< Ma è stupido!>>
Dopo averlo osservato per un po’, decise di lasciarlo perdere di andare a cercare indizi nella pasticceria. Ad un tratto vide, con una lente d’ingrandimento, che tra le dita di Giuseppe c’ era un frammento di lingua. Appena lo alzò per vederlo meglio alla luce del sole sentì:<< Ma come ti permetti di toccare il corpo senza vita di quel povero disgraziato?>>. Era l’ uomo che prima osservava Giuseppe. La donna non rispose e tornò al distretto di polizia per far esaminare la pelle trovata. Dopo vari giorni di attesa, dalle analisi del DNA, si scoprì che la pelle era di una persona di nome Lino. Luzia partì subito alla ricerca dell’ uomo. Dopo aver chiesto indicazioni alla gente che viveva da quelle parti riuscì a trovare la casa di Lino. Entrò e lo trovò mentre stava pulendo il water. Luzia lo prese per un braccio e lo portò al distretto. Lì lo tennero per circa tre settimane per accertamenti. Verso la fine delle tre settimane Lino confessò: aveva ucciso Giuseppe perché gli aveva venduto una droga di qualità scadente. Lo misero in manette e lo portarono in carcere, dove scontò trent’ anni di reclusione.

Scritto da: Anna,Andrea Truppa,Samuele

Impaginato da:Samuele

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